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Federico Bianchi

La Percezione del volume


In un mondo dove sembra che il parametro più importante di un sistema di riproduzione sonora sia il “quanto forte suona” volevo fare alcune considerazioni e condividerle.

Sicuramente la pressione sonora che un impianto audio può generare è un fattore importante, soprattutto per il giusto dimensionamento in relazione allo spazio e alle distanze da raggiungere, ma da solo non è sufficiente per una corretta valutazione ed, inoltre, sono molti i fattori che possono contribuire a falsare la percezione reale visto che il nostro cervello talvolta ci gioca brutti scherzi.


La prima nota riguarda il comportamento dinamico ai differenti livelli, troppe volte ho sentito impianti suonare con una certa timbrica a bassi volumi e una completamente diversa a volumi più alti; questo può essere dovuto al comportamento diverso dei componenti all’interno del diffusore o dagli amplificatori utilizzati.

Certamente non è un bene: non possiamo permetterci che un mix suoni diverso se decidiamo di alzare o abbassare il volume. (cosa che succede di già per via delle curve isofoniche di percezione dell’orecchio umano, ma “aggravata” da impianti non lineari)

Un diffusore ben progettato non risente di questo problema, o, come tutti, potrebbe avere qualche alterazione quando raggiunge il suo limite di lavoro che, se abbiamo scelto la dimensione giusta, non dovrebbe succedere!


Proseguendo si potrebbe analizzare il fattore distorsione: alcuni costruttori per aumentare il rendimento e poter dichiarare pressioni sonore elevate utilizzano soluzioni, come ad esempio caricamenti in tromba un po’ forzati, che aggiungono una considerevole distorsione.

Questa non è in relazione ai volumi utilizzati, è una caratteristica intrinseca del sistema e ce la portiamo dietro in ogni caso, ricordiamo a tal proposito che l’aria, per sua natura, non è lineare in condizioni di alta pressione, condizioni che troviamo nella gola di ogni tromba.

Dal mio punto di vista la distorsione (di qualunque tipo a meno che sia ricercata per scelta artistica) è “fastidio” che si traduce in affaticamento di ascolto, alterazione dei transienti e conseguente perdita di intelligibilità.

Anche in questo caso le soluzioni ci sono e per fortuna esistono costruttori che le casse le sanno fare bene!


L’intelligibilità, spesso sottovalutata nel mondo musicale, è un elemento fondamentale, soprattutto dal punto di vista psicoacustico, poiché, fornendo informazioni più dettagliate al nostro sistema percettivo, rende l’ascolto più confortevole e piacevole oltre che semplificare di molto il lavoro del fonico, sono sicuro che tutti quanti voi che leggete avete più di una volta cercato di "fare spazio" alla voce effettuando interventi non richiesti su altre sorgenti; un compromesso necessario ma non la soluzione ideale.


Il risultato finale è una percezione di minor disturbo, purtroppo identificata a volte come carenza di volume (in realtà di aggressività del suono)

La domanda quindi è:

preferiamo un sistema che suona bene, con gli SPL richiesti e la massima qualità possibile di riproduzione di quello che avviene sul palco o preferiamo un sistema che pur di essere catalogato nel “suona più forte” introduce distorsione, alterazioni timbriche e fastidio?

Io da amante del bel suono scelgo sicuramente la prima opzione, motivo per cui ho sempre contestato i pareri sugli impianti alla “questo è un impianto da rock” o “questo impianto è perfetto per il jazz”.

Un sistema di amplificazione deve essere lineare e trasparente, per poter riprodurre qualunque contenuto senza alterazioni di sorta.

Questo lo rende anche l’impianto ideale per qualsiasi attività e per qualsiasi tipo di evento: il miglior investimento insomma.

Se voglio un suono distorto o compresso userò altri sistemi a monte per raggiungere il risultato, tenendo presente che posso aggiungere distorsione e compressione ad un impianto lineare, ma non è possibile “togliere” distorsione ad un impianto di per se non lineare (o almeno non è fattibile in modo semplice ed efficiente)... e oggi grazie alla tecnologia i sistemi sono davvero tanti…

Inoltre un sistema lineare e con una corretta riproduzione dei transienti riduce drasticamente il rischio di feedback rendendo la vita migliore anche a chi si trova sul palco, sia esso fonico o musicista.


Parleremo più avanti di Line-Array e Point Source, di come montarli e come utilizzarli al meglio per valorizzare ancora di più le caratteristiche di cui abbiamo appena scritto.


Vi lascio con una piccola nota di cui faremo un approfondimento a breve.

Analizzate con attenzione le schede tecniche di quello che comprate: i criteri di misura sono tanti e non troppo standardizzati.

C’è chi dichiara il vero, chi dichiara il falso e chi, utilizzando un proprio criterio, dichiara un po’ quello che vuole…

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