Irama Palasport 2024 con Klang
… sul palco klang VOKAL.
Abbiamo fatto due chiacchiere a fine tour di IRAMA con Pierlorenzo Tessa ( fonico di palco ). Ultimamente con piacevole stupore, abbiamo trovato spesso in questo ruolo ragazzi con meno di trent’anni: simpatici e davvero a fuoco sul lavoro. Lo so che non dovremmo stupirci ma siamo abituati oramai a relazionarci con persone “di esperienza”, sicuri, professionali ma che talvolta guardano alle ultime novità tecnologiche con un po’ di timore oppure titubanti a mettersi in gioco … forse a ragione … o forse no. Sicuramente noi italiani preferiamo l’esperienza piuttosto che l’innovazione e la poca confort zone che accompagna di solito le giovani leve: vogliose di tecnologia e allo stesso tempo esuberanti e con quel misto di paura e arroganza che tende un po a spiazzarci, come quando guardi giù e non c’è la rete.
Forse è per questo che qui in italia Klang non è ancora diventato lo standard come ad oggi è nel resto del mondo… ma torniamo a bomba!
Pierlorenzo: “Ho usato una console avid 32D con engine 192 destinando alcuni aux per gestire i flussi verso il Klang (VOKAL), creando di fatto degli stems, e come da abitudine tutto in post con lo strumento di interesse in modalità pre.
I mix immersivi processati da Klang rientrano su un canale stereo ciascuno sempre tramite porta MADI sul mixer e poi tramite Matrix va direttamente all’IEM.
Per il basso : kick, snare, toms, piatti, basso (basso synth dbass), armonie, voci, voce principale, effetti e click.
Per il batterista: kick, snare, toms, piatti, basso, mix generale e click.
In questo modo potevo ascoltare in solo sia il mix che mandavo a Klang, sia quello processato in 3D dalla macchina.”
Avevi solo basso e batteria sotto Klang?
“Si questo giro si, avevo 13 persone sul palco con archi e cori e non ho voluto esagerare… ma tornando indietro lo darei a tutti.
Sia Maurino Dell’acqua (basso) che Davide Savarese (batteria) si sono trovati benissimo.
All’inizio ero un po in ansia perché nei palasport sul palco c’è molto ritorno della sala e temevo che questa cosa disturbasse l’audio immersivo di Klang, invece tutti e due mi hanno riferito che, pur non avendo le “cuffie” con i calchi, non hanno avuto nessun problema e durante tutti gli show non hanno mai avuto bisogno di aggiustare sul remote a loro disposizione nessun livello o parametro. Hanno notato con piacere come la distribuzione dei vari strumenti nello spazio, abbiano dato un’intelligibilità molto più alta nell’ascolto.
Io durante le prove ho posizionato gli strumenti nel 3d esattamente come erano disposti sul palco poi, durante il tour, non ho apportato più nessuna modifica: I due musicisti (basso e batteria) avendo il remote “Kontroller” vicino a loro e collegato al Klang via DANTE, all’occorrenza potevano fare i loro aggiustamenti e in caso di problemi … che so… al sistema RF di trasmissione potevano usare il remote come Backup inserendo le cuffie direttamente nel Kontroller sicuri di ritrovare lo stesso mix.
Entrambi avevano i controller impostati nella modalità “Groups” che consente un’accesso facile e pratico ai gruppi (personalizzabili per ogni utente) senza la difficoltà di ricercare i singoli canali in schermate più complesse.”
Pierlorenzo ci ha salutati chiedendo di venire qui da noi in Audio Link per provare a fondo un setup più completo, mirando direttamente all’hardware più potente nel catalogo di Klang: Konductor. Questo per avere accesso ai 128 canali di input e avere una gestione completa di tutto il monitoraggio.
L’altro aspetto sicuramente da approfondire è l’integrazione con i mixer DiGiCo, con la speranza di trovarlo nel prossimo tour.
Contatti
Federico Bianchi
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