Niccolò Fabi @ Arena di Verona
Waves LV1 e DiGiCo SD12
Intervista a Riccardo Parravicini in FOH
Regia FoH
Niccolò Fabi ha scelto l’Arena di Verona per festeggiare i suoi 25 anni di carriera ed ha messo in scena uno spettacolo diviso in due parti, la prima, più intima ed essenziale con chitarra, pianoforte e voce ed una seconda con band e orchestra di 35 elementi.
Per il mixaggio di sala e di palco la scelta è ricaduta su prodotti Audio Link: DiGiCo SD12 e Waves LV1 in FoH, e DiGiCo SD5 sul palco.
Riccardo Parrravicini si è occupato di mixare il concerto e lo ha fatto tramite il rivoluzionario sistema LV1 di Waves.
Siamo andati a trovare Riccardo durante questo importante evento e proprio a lui abbiamo chiesto di raccontarci l’esperienza nella meravigliosa Arena di Verona.
Audio Link: Riccardo, puoi descriverci brevemente lo spettacolo e le esigenze tecniche?
Riccardo Parravicini: questo concerto è stato un evento unico per festeggiare i 25 anni di carriera di Niccolò Fabi, una ricorrenza speciale che segna la strada ad un nuovo periodo artistico per Niccolò che prevede l’uscita di un nuovo disco a Dicembre nel quale la presenza di un'orchestra sarà di grande importanza.
Il concerto era diviso in due momenti, una prima parte nel quale Niccolò ha ripercorso la sua carriera con la chitarra e il pianoforte, la seconda parte ha visto entrare in campo un'orchestra di 35 elementi diretta da Enrico Melozzi più Filippo Cornaglia alla batteria e Roberto Angelini alle chitarre.
Tecnicamente la prima parte, essendo un concerto in “solo”, è stata gestita totalmente live senza l'ausilio di sequenze ed io, confrontandomi con Niccolò durante le prove, mi sono limitato ad aggiungere degli effetti alla chitarra ed alla voce che ho gestito io stesso dalla sala (delay, harmonizer, reverberi ecc…). In questa parte del concerto Niccolò aveva l'esigenza di sentire il mio lavoro di effettistica in cuffia per cui ho inviato al fonico di palco (Simone Bonetto) due stem (uno con lo strumento e uno con la voce) con gli stessi effetti che andavano al PA.
Da metà del concerto invece, senza soluzione di continuità, proprio sull'ultimo accordo suonato di Niccolò è stato fatto partire un suono pre-registrato di 2 minuti circa e, durante quel lasso di tempo, l'orchestra e i musicisti hanno preso posto sul palco. Questa seconda parte del concerto prevedeva alcune sequenze, click ed LTC per il sync con le luci.
Audio Link: eravate in due fonici in regia FOH, come vi siete divisi il lavoro?
Riccardo Parravicini: per questioni di facilità di gestione (visto che si trattava di una data singola con tempi di allestimento ristretti) per la seconda parte del concerto abbiamo deciso di affidare il mix dell'orchestra a Davide Dell’Amore, il fonico che abitualmente lavora con Enrico Melozzi e la sua Orchestra Notturna Clandestina. Per fare ciò abbiamo usato un DiGiCo SD12 sulla quale Davide effettuava i premix delle sezioni d’orchestra e li inviava al mio Waves LV1.
Audio Link: puoi descriverci il setup tecnico, cominciando dai flussi di segnali fino ai banchi ed al feed in uscita?
Riccardo Parravicini: tutto il materiale è stato fornito da Imput Service ed il setup audio era basato su un loop Optocore ridondato che metteva in comunicazione una Digico SD5 sul palco, due DiGiCo SD Rack 56-32 con la DiGiCo SD12 in FoH per l’orchestra. In aggiunta a tutto ciò la Waves LV1 per il main Mix, sulla quale operavo io.
La Waves LV1 prendeva tutti i segnali in MADI tramite Digigrid MGB da una DiGiCo Orange Box (anch'essa all'interno del loop Optocore) più un AES-EBU con il premix dell'orchestra dall'SD12 come backup.
Le comunicazioni sala-palco arrivavano e partivano in FOH nella mia postazione quindi l'LV1 inviava e riceveva dei canali MADI all'SD12 e da lì con le porte CON Send/Return di Optocore alla postazione di palco. Stessa cosa per i due STEM di ascolto di Niccolò: inviavo due canali stereo via MADI all'SD12 e da li con i CON/SEND al banco di palco.
Sul palco Simone usava un sistema P16 al quale mandava una serie di premix per l'ascolto degli orchestrali oltre ad una serie di IEM monitor con mix dedicati per l'ascolto dell'artista, dei musicisti, dei backliner etc...
Al banco di palco era anche collegata un'altra MGB che prendeva tutti i 112 canali dei due SD Rack, li convertiva in SoundGrid, e li inviava ad uno switch. Da questo switch due computer servivano alla registrazione completa di tutti i canali in parallelo dell'intero concerto come documento di archivio (Main + Backup).
Audio Link: come è stato mixare con LV1, l’annosa questione dei fader e del touch… Qual è il tuo punto di vista?
Riccardo Parravicini: lavoro con LV1 dallo scorso anno e lo scelsi inizialmente per la sua trasportabilità. Come sai nell’estate 2021 eravamo in emergenza Covid e tutte le produzioni hanno dovuto tagliare e ridimensionare il materiale per poter sostenere i costi dei concerti con capienza massima fissata a 1000 persone. La scelta iniziale era quindi legata alla volontà di girare con mezzi leggeri e dal poco ingombro.
L'esperienza maturata in quell’estate però mi ha fatto capire che l'LV1 è molto più che un sistema portatile…
E' un mixer che suona benissimo - a livello dei blasonatissimi fratelli maggiori - ed offre il vantaggio di essere un sistema integrato di mixing e plugin senza bisogno di uscire e rientrare dall’hardware, come spesso si fa con altri mixer.
I plugin sono quelli che tutti conosciamo ed usiamo in studio da anni con la possibilità di poter portare tutto il setup a casa o in studio e continuare a lavorare o affinare lo show, una cosa comodissima e rivoluzionaria.
Un set up così compatto agevola molto anche l’installazione e, durante le prove, puoi letteralmente spostare la regia dove ti torna più comodo.
Il solo aspetto negativo, se così vogliamo dire, è sicuramente legato al fatto che non è propriamente un banco plug and play quindi non si addice molto a situazioni da “service”.
Ci sono anche tutta una serie di aspetti che secondo me potrebbero essere migliorati ma, essendo fondamentalmente legati a questioni software, con i futuri aggiornamenti potranno essere certamente migliorati.
Io uso un setup formato da uno schermo touch, un monitor laterale con la visualizzazione del canale selezionato e un FIT per avere 16+1 fader fisici, che personalmente preferisco ancora avere e con i quali ho sicuramente maggiore sintonia. E' anche vero che in un concerto Tour non si tocca molto il mix se non per seguire il balance generale e/o correggere piccole cose legate al singolo strumento che può suonare in maniera differente nelle diverse serate…
Audio Link: come hai affrontato il mix e cosa ti è tornato più utile dell’ampia scelta waves e non solo…
Riccardo Parravicini: come sempre faccio in prova, indipendentemente dal banco Waves, registro le snapshot il più tardi possibile. Rimango con il mio balance generale fino all'ultimo giorno, fino all'ultima prova generale in modo da non dover continuamente fare correzioni su correzioni.
Inoltre metto in recall solo i mute e poche altre cose, mai il balance.
Il fatto poi di poter usare internamente i plugin Waves, che conosco bene, e portarli dal mondo studio è incredibilmente comodo. Cerco di non esagerare mai e non iperprocessare i suoni, considerando poi che uso pochissima compressione dal vivo, al massimo mi concedo qualche equalizzatore dinamico sulla voce (tipo F6) o qualche multibanda leggero (C6).
Stessa cosa per le equalizzazioni dei singoli suoni, piuttosto che intervenire in modo drastico cerco di intervenire alla fonte, posizione o tipo di microfono, strumento etc…
Per quanto riguarda l’effettistica invece avere a disposizione tutti questi plugin apre davvero un mondo di mix live molto interessante.
Quando non ho a fianco un PA man di fiducia (e non è il caso dell'Arena di Verona!) trovo sempre molto utile il plugin Tract. E' come avere il processore per il PA internamente ed a portata di mano, davvero utile.
Audio Link: puoi aggiungere qualche cosa relativa all’esperienza in Arena, del PA e della serata in genere?
Riccardo Parravicini: che dire, è andato tutto liscio! Il pubblico era contento, l'artista altrettanto e lo spettacolo è piaciuto, quindi posso dirti di essere molto soddisfatto. Io, inoltre, mi sono divertito tantissimo!
Le date di questo tipo sono sempre abbastanza stressanti per il mondo tecnico, soprattutto se non si arriva da un tour in corsa dove ci sono automatismi provati ed “oliati”.
La crew di Niccolò però si conosce e collabora insieme da anni; una specie di famiglia in tour che rende tutto più facile anche nei momenti di maggiore stress. L'Arena è sempre un posto magico e devo dire che una calda giornata di sole ad inizio ottobre ha aiutato a lavorare con più felicità.
Il PA è stato una gran bella scoperta. E' un nuovo progetto di RCF ancora in fase di test, un PA passivo che ha risposto alla grande.
Ho riscontrato una grande uniformità di ascolto all'interno dell'intera area, segno che il progetto audio sicuramente era ben fatto ma anche che il PA stesso suona davvero alla grande. I miei complimenti sinceri a Emanuele Morlini di RCF che mi ha seguito con grandissima puntualità come referente dell’impianto e a tutto il resto dello staff che ha reso possibile questo evento.
Contatti
Federico Bianchi
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