Intervista a: Marco Borsatti,
Test dei microfoni VANGUARD

Da sempre crediamo fermamente che i prodotti nel nostro catalogo siano tra le migliori scelte sul mercato. Lo crediamo fermamente da anni e, molti dei marchi che abbiamo distribuito, sono poi diventati veri e propri standard. Il mondo dei microfoni è molto affollato e spesso il prezzo pagato non rispecchia la qualità.
Quando abbiamo scoperto Vanguard siamo rimasti meravigliati dall’eccezionale rapporto qualità prezzo e dalla cura costruttiva dei loro prodotti che non temono realmente nessun paragone.
Abbiamo quindi deciso di dare qualche esemplare in prova ad uno dei fonici più quotati e di esperienza in Italia e non solo, così che potesse darci un autorevole parere e, perché no, qualche consiglio d’uso.
Quella sotto è un’interessante intervista al tre volte vincitore di riconoscimenti Grammy Marco Borsatti!


Audiolink: Marco, ci stavamo chiedendo quanti microfoni hai avuto modo di usare nella tua onorata carriera! In sostanza, da dove comincia la scelta del microfono giusto?
Marco Borsatti: Bella domanda!
Già a sedici anni, iniziando a fare i service per i gruppi del mio paese e dintorni, ho avuto modo di toccare i miei primi microfoni. Ho iniziato con la IES di Giorgio Sarti come prima esperienza professionale nel mondo del Live.
Pensa che per i lavori nel mio studiolo domestico era proprio lui che mi prestava i suoi microfoni per le prime registrazioni.
Al tempo c’erano tanti Shure, io per esempio amavo il PL20, ma fin da quei giorni ho avuto l'occasione di maneggiare parecchi microfoni diversi.
Assunto poi alla Fonoprint come assistente di studio ho iniziato a lavorare con i più bei microfoni che c’erano - e ci sono tutt’ora - in commercio.
Guardando i grandi fonici che passavano ho imparato quindi a scegliere ed a usare tutto il parco microfonico a disposzione, e che in gran parte ancor ora uso.
Audiolink: nel mondo della microfonazione esiste qualche “regola base” da tenere sempre a mente, ma spesso sperimentare porta a risultati inaspettati. Hai un qualche aneddoto da raccontarci in questo senso?
Marco Borsatti: usare un microfono, qualsiasi esso sia, è sempre una nuova esperienza, ogni volta ci sono mille variabili, dal musicista, allo strumento, alla ripresa e via dicendo…
Ho sempre ascoltato molti dischi, moltissima musica e mi chiedevo come facessero i grandi fonici ad ottenere suoni cosi "importanti".
Come dicevo prima, affiancando in ogni sessione dei professionisti già affermati, intuivo e capivo come poter ottenere alcune cose e come ricreare i suoni che ascoltavo nei dischi.
Quindi mi piaceva per esempio come trattava la cassa di Tizio, il rullante di Caio etc, etc…, e pian piano mi sono costruito un bagaglio di esperienza che uso tutte le volte che registro.
Non sono legato a delle regole particolari se non quelle elettriche del microfono stesso, le uniche che secondo me contano.
Attraverso la capsula immagino che passi una linea immaginaria, la uso per il posizionamento, soprattutto per figure cardioidi. La distanza dalla sorgente invece dipende ovviamente dalla sua pressione sonora.
Audiolink: ultimamente ti abbiamo dato in prova un po’ di materiale Vanguard, perché è sempre utilissimo conoscere il parere di un professionista del tuo livello. Che idea ti sei fatto di questo brand?
Marco Borsatti: partiamo da un particolare che se anche può sembrare di piccolo conto non lo è affatto. La valigetta è molto robusta e professionale e questo è un bel biglietto da visita. Si presenta veramente bene e rende giustizia al contenuto.
Io al momento ho in prova il sistema VS1 + Lolli, due microfoni stilo con otto capsule facilmente intercambiabili con quattro diagrammi variabili per capsule a diagramma piccolo e due membrane a diagramma largo con la selezione omni o figura ad Otto V34C.
Gli “stortini” elastici sono resistenti e versatili e li uilizzo facilmente per fare le varie combinazioni stereo.
Ho avuto modo di confrontarli fin dalle prime battue con diversi microfoni di alto livello e prezzo e devo dire che hanno una resa ottima.
Il primo strumento che ho registrato è stata una chitarra acustica, con V1 e capsula cardiode.
Ho notato subito un’ottima la direzionalità e con un rientro ai lati è preciso e per il mio gusto personale perfetto.
Sulla chitarra, posto a circa 10 cm sul dodicesimo tasto, ottengo un suono molto presente, fermo e davvero bello: pensa a quella sensazione di ascoltare la chitarra dagli speakers allo stesso modo di come se la ascoltassi con le tue orecchie da vivo! Ecco, esattamente quell’effetto di naturaezza e presenza che aiuta molto nel mix.
Li uso anche su strumenti sinfonici e mi ha colpito particolarmente il V1 sulla F di un violoncello, mi ha stupito la sua presenza, proprio perché non mi servono altri microfoni, basta puntarlo nel punto giusto ed il gioco è fatto.
Funziona in particolare nella ripresa “close”, per violini e viole, sia in ensamble che da soli, davvero versatili.
Inoltre ho riscontrato un rumore di fondo inesistente, caratteristica molto importante per questo genere di lavori.
Sto provando anche riprese M-S e stereo in diverse situazioni, in particolare come over head per la batteria e stanno uscendo dei risultati veramente molto interessanti.
Ci “gioco” ancora un po’ e poi sarò felice di darvi altri aggiornamenti…



